Nel 1567 Laurizia, vedova di Michele di Veiano, venne processata con l'accusa di stregoneria. La donna, sospettata di essere un'assassina a causa delle sue presunte arti magiche, si trovò, suo malgrado, a dover affrontare con coraggio e decisione una delle realtà più temute dell'epoca. Attraverso gli atti del processo, giunti pressoché integri fino a noi, l'autrice delinea le dinamiche socio-culturali che portano un intero paese a ritenere una semplice donna la strega di Vetralla.