Qual è il fine del lavoro di docenti, professori, educatori, maestri? A che cosa mirano? Qual è il risultato cui tendono? Utilizzando le parole che Dorothy Sayers pronunciò nel 1947, il libro sostiene che bisogna «insegnare agli uomini come conoscere, e qualunque istruzione non riesca a farlo è uno sforzo speso invano». Per questo, è necessario tornare alla nostra tradizione e a ciò che è stato posto a fondamento della nascita delle università medioevali, ossia alle arti liberali, segnatamente a una loro componente: il Trivio (formato ai tempi da Logica, Retorica, Grammatica). Partendo da qui, il volume avanza una proposta, chiamata Trivio rivisto (formato da Logica e retorica, Metodologia, Probabilità e statistica), attenta ai bisogni di un individuo immerso in un contesto culturale umanistico e scientifico-tecnologico che deve comprendere se vuole vivere bene e se vuole far vivere bene i suoi cari e i suoi concittadini. Una proposta alla base del pensiero liberale.