Scritto nel 1948 e pubblicato l'anno successivo, 1984 ritrae un futuro immaginario in cui dominano il totalitarismo, la falsificazione, l'annullamento dell'identità individuale e la perdita della memoria storica, viziata e corrotta dai mezzi d'informazione. La vicenda è ambientata in una Londra situata in uno dei tre grandi superstati in cui è diviso il mondo: l'Oceania. Gli altri due, l'Eurasia e l'Estasia, completano il quadro degli stati di polizia che dominano la terra in perenne conflitto. Come nelle più subdole guerre, le tensioni che ne derivano vengono sfruttate per mantenere inalterate le strutture sociali e per dare l'illusione che lo scopo primario sia la protezione dei cittadini. A questo valgono i sacrifici dei combattenti, che si immolano per preservare il benessere della società. Nello stato dell'Oceania l'ideologia dominante è il Socing, ossia il "Socialismo Inglese", rappresentato ai vertici del sistema dal Grande Fratello, una figura quasi leggendaria che nessuno ha mai visto, se non nei manifesti di cui è tappezzata la città. Quella di 1984 è una realtà in cui la volontà è totalmente annichilita e l'umanità sembra sopravvivere solo nel protagonista Winston, forse l'ultimo della sua specie. In questo contesto un grande interrogativo sorge al lettore: quando l'individuo non esiste più, e nessuno è più certo dell'autenticità dei propri pensieri, è ancora possibile distinguere la menzogna dalla verità?