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Accecati dalla luce

Gianluca Morozzi
pubblicato da Fernandel

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Questo romanzo indaga il panorama eterogeneo dei fan di Bruce Springsteen: non solo ragazzetti urlanti sotto il palco, ma anche irreprensibili professionisti che trascurano il lavoro per seguire la tournée europea del loro idolo, padri e mariti perfetti che al richiamo del "Boss" abbandonano la famiglia per trascorrere la notte in fila davanti a un negozio di dischi.

Dettagli down

Generi Romanzi e Letterature » Romanzi italiani » Romanzi stranieri

Editore Fernandel

Collana Fernandel

Formato Libro

Pubblicato 23/01/2006

Pagine 224

Lingua Italiano

Isbn o codice id 9788887433463

4 recensioni dei lettori  media voto 4  su  5
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Accecati dalla luce gnluca70

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voto 4 su 5 #lamiarecensione Libro ben scritto e di facile lettura adatto anche a chi non è propriamente un fan di Bruce Springsteen. L'autore descrive, con molta ironia, la vita che un vero seguace del boss deve condurre per accaparrarsi i biglietti del concerto, per vedere il proprio idolo anche per solo un minuto, per seguirlo nei tour in giro per l'Europa, con tutti gli sbattimenti, le ansie, le tensioni che ne conseguono. Consigliato a chi ha voglia di una lettura non impegnata, scorrevole, ma divertente ed ironica: una volta iniziato, vien voglia di leggerlo tutto
Accecati dalla luce gnluca70

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voto 5 su 5 #lamiarecensione Questo libro non solo è rivolto a tutti gli springsteeniani doc ma è, secondo me, gradevole, divertente e interessante anche per chi non conosce il Boss. Chi, invece, è un vero appassionato, si ritroverà pienamente coinvolto e partecipe di tutte le emozioni, le sensazioni, le tensioni descritte nel libro. Morozzi descrive in maniera dettagliata, spesso ironica ma non esagerata come si "vive" la dedizione per il Boss, con tutte le ansie, le attese, le paure ma anche le gioie, le emozioni, le soddisfazioni che la musica di Springsteen può dare. Libro scorrevole, divertente, ironico: si legge tutto d'un fiato
Accecati dalla luce

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voto 4 su 5 Lettura coinvolgente ed entusiasmante anche per chi, come me, non appartiene al popolo del Boss, non è una springsteeniana e non è mai stata ad un suo concerto. Inizialmente ho avuto qualche incertezza a dedicarmi a questo romanzo perchè temevo di non ''capire'', di non riuscire a sentirmi parte di questa passione totale ed incondizionata. Poi l'ammirazione per tutto ciò che scrive Morozzi mi ha convinta a tuffarmi in questa lettura... beh, ne sono stata ripagata al 100%! Bel romanzo, sotto tutti i punti di vista; allegro, vero, vivo, vibrante di entusiasmo... lo consiglio a tutti, springsteeniani e non!
Accecati dalla luce

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voto 4 su 5 Ci sono springsteeniani in ascolto? No, perché, Accecati dalla luce, è una romantica dichiarazione d'amore all'umanità e non solo quella che ruota attorno al mondo del Boss. Ma è sufficiente che, in ascolto, ci siano qualsiasicosiani, perché Accecati dalla luce è, in fondo, una romantica dichiarazione d'amore all'umanità che ruota attorno al mondo (soprattutto a quello, spesso, sommerso) della musica. In generale. Senza nessuna preclusione. A tutti quelli che sanno cosa significa passare ore davanti a un botteghino per accaparrarsi un agognato biglietto. A tutti quelli che sanno cosa vuol dire macinare chilometri, su macchine che non hanno passato la revisione negli ultimi dieci anni, per raggiungere un concerto. A tutti quelli che hanno piantonato alberghi, scrutando attraverso i finestrini fumé di tutte le auto blu in transito, nella speranza di carpire uno sguardo. A tutti quelli che, fingendo indifferenza, come spie in un regime ormai andato, hanno perlustrato città, muniti di custodie di vinili in edizione limitata e di un pennarello nero, ansiosi di ottenere un autografo. A quelli che hanno subito, pazientemente, spintoni, calche, attese, odori sgradevoli, in file (all'italiana e non) davanti ai cancelli di Palasport che si sarebbero aperti solo molte ore dopo. A quelli che, sprezzanti del pericolo, si sono catapultati, come massi in discesa libera, verso le transenne, per occupare uno spazio, da difendere poi con le unghia e con i denti, che seppure meno prestigioso del pit, è pur sempre rispettabilissimo. Che siano scrittori emergenti, professori di italiano, commessi al reparto libri in lingua straniera, dentisti, cardiochirurghi, studenti fuorisede, gestori di negozi di dischi. E via dicendo. Se non vi rivedete nel profilo, lasciate perdere. Accecati dalla luce non fa per voi. Gli altri, quelli che si sentono rappresentati, farebbero bene a leggerlo, invece. Sarà sufficiente cambiare qualche nome, qualche data, qualche titolo, qualche città e, fatto ciò, vi scapperà un sorriso, o una lacrima, perché vi troverete lì, tra quelle pagine, al posto di Diego (beh, se vi capitasse di identificarvi proprio in Diego, beati voi!) o dell'Antonietta o dello springsteeniano trasversale o che so io. Morozzi è bravo. Ha due doti che, sempre più di rado, si ritrovano nei giovani scrittori italiani: sa raccontare storie e sa farlo bene. E, per di più, scrive tanto (Despero, Luglio, Agosto, Settembre nero, Dieci cose che ho fatto ma che non posso credere di aver fatto, però le ho fatte, Accecati dalla luce tutti pubblicati da Fernandel del lungimirante e dal fiuto infallibile Giorgio Pozzi e Blackout pubblicato da Guanda e dal quale sarà presto tratto un film tra il 2001 e il 2004), così che ai suoi lettori non capiterà mai, a meno che non siano maniacalmente voraci, di sperimentare l'astinenza. E questo suo romanzo (che romanzo vero e proprio, a dire il vero, non è) è davvero bello. È costruito con sapienza e scritto con lucida emotività. Morozzi ci trascina in un mondo (una parte del suo mondo rimaniamo in attesa della testimonianza in forma di romanzo del mondo del Morozzi ultrà, una vecchia promessa non ancora mantenuta) che è sì quello degli springsteeniani (e non solo), ma è anche quello di tutti noi, generazione, alternativamente,di fenomeni ma anche "di sconvolti che non han più santi né eroi" (citazioni di basso livello eh?). Qualcuno ha scritto che questo brillante romanziere bolognese a un passo della laurea in giurisprudenza (voci di corridoio dicono che gli manchi solo la tesi) sia un po' il Nick Hornby italiano (Profilo: scrittore appassionato di musica e di calcio, ma il paragone sembra fin troppo scontato), qualcuno sostiene, invece, che sia qualcosa di più del Nick Hornby italiano. Questo ragazzo, che si definisce un incrocio tra Kabir Bedi e Pancaro, è, a mio modesto parere, semplicemente un grande scrittore.

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