Questo "miglior mugnaio", a cui il libro è dedicato parafrasando il Pound di Eliot, è Adriano Spatola (1941-1988), l'inesausto sperimentatore della parola e dell'immagine poetica che all'indomani del Sessantotto raccolse a Mulino di Bazzano, sull'appennino emiliano, i frammenti della neoavanguardia internazionale, dando vita a una "repubblica della poesia" votata alla completa indipendenza, una fabbrica letteraria che si volle autonoma dall'industria culturale e dalla prassi della produzione editoriale. Il libro ricostruisce la vita artistica del Mulino trasformato nella redazione della casa editrice Geiger e della rivista "Tam Tam", l'allestimento della tipografia in proprio e le principali opere uscite dalla fabbrica; le iniziative editoriali, la nuova grafica, i collegamenti con l'arte visiva; il lavoro di Spatola con poeti e artisti quali Giulia Niccolai, Corrado Costa, Gerald Bisinger, Julien Blaine, Nanni Balestrini, Giuliano Della Casa, Claudio Parmiggiani, Henri Chopin, Jean-François Bory, Arrigo Lora-Totino, Paul Vangelisti e altri.