Questo terzetto di Alessandria è dedicato alla città che, fin dalla sua fondazione, coniuga l'Oriente e l'Occidente, il paganesimo e il cristianesimo, la chiarezza del logos e il profumo del mito. Il primo capitolo ha come protagonista il poeta neoellenico Costantino Kavafis e pedina l'autore de "La città" attraverso le strade, le stanze, i bordelli e i caffè di "questa tana breve" che rappresenta l'unico e "perenne approdo" dello scrittore. Il secondo capitolo, incentrato su "Alexandria: a history and a guide" di E.M. Forster, indaga la natura androgina - esoterica e sincretista - di un tale luogo, riconoscendo in esso non già un paesaggio reale ma uno scenario onirico situato tra il deserto e il mare. Anche il terzo capitolo, imperniato su "The Alexandrian Quartet" di Lawrence Durrell, insiste sul carattere gnostico di un simile "campo magnetico" e analizza come fiorisce nella "capitale della memoria" una diversa concezione del romanzo e del tempo.