Dopo aver osservato con particolare dedizione gli angoli più sconosciuti del nostro pianeta, l'antropologo Marco Aime ha cercato le origini di questa sua passione nei ricordi del quinquennio 1970/75, quando frequentava l'istituto tecnico Avogadro di Torino, una scuola per figli di operai che ambivano a diventare tecnici o impiegati. In questo libro dall'approccio ironico si raccontano i conflitti generazionali e le contestazioni politiche, ma anche la stupidità giovanile, l'istintiva voglia di trasgredire e il desiderio di vivere un'esperienza totale insieme ad altri compagni di viaggio. Un racconto che unisce la capacità di rievocare la memoria storica condivisa a un irresistibile ritmo narrativo, attraversato da una colonna sonora composta dai cantautori e dai più famosi gruppi pop e rock dell'epoca. Musica straordinaria catturata nel momento in cui entrava prepotentemente nel ciclo di formazione di uno studente. Una storia di anni plurali e di amicizia, quella più profonda, che lega per la vita, perché è cominciata nella gioventù. Sullo sfondo una Torino d'altri tempi, dove la Fiat, nonostante fosse chiamata "la feroce", costruiva ancora auto. L'autobiografia di una torma agitata di giovani che, a differenza dei loro genitori, poterono accedere allo studio superiore e che perciò si sentirono protagonisti di un mondo da cambiare completamente. Prefazione di Andrea Bajani