Alla Camera dei Comuni, in presenza dei parlamentari riuniti e dei ministri del governo, si discute la legge di bilancio per l'anno a venire. Sul podio Edgar Reardon, cancelliere dello Scacchiere, passa in rassegna le condizioni della finanza nazionale. Ma a un certo punto del suo discorso una pausa dura troppo a lungo. C'è qualcosa di strano negli occhi dell'oratore, che fissa con insistenza nel vuoto. Nemmeno la luce del sole riesce a mascherare il pallore del viso. Poi Reardon si irrigidisce e cade sul pavimento con uno schianto. Nello sgomento generale viene subito soccorso e sollevato da terra, ma la testa del cancelliere oscilla sinistramente e il suo corpo si affloscia come quello di un essere invertebrato, orribilmente inumano. Che la vita l'abbia già abbandonato appare chiaro a tutti, così come più d'uno ha la netta sensazione di non aver assistito a una morte naturale. Forse dunque il parlamento sarà a breve considerato una scena del crimine e i suoi membri sospettati di omicidio. Con queste premesse la ricerca della verità si preannuncia tutt'altro che agevole, come l'avvocato Amos Petrie scoprirà a sue spese.