La corsa a piedi descritta da un maratoneta dilettante, un medico, con tanto di sensazioni fisiche ma soprattutto psicologiche richiamate nei ricordi delle tante gare disputate. Si dice che la corsa sia tra gli sport più belli, consente di godere di un panorama sempre diverso, la maratona percorre ben 42 chilometri e rotti, con quella intensità che permette di gustarlo anche all'interno. Questo racconta Michele Fortis, attraverso il protagonista, nel descrivere le fatiche della kermesse newyorchese o a Copenaghen, e addirittura nei tragitti indiani e in tante altre gare. Sport e passione È quasi un diario sportivo, dove però trovano spazio alcuni lampi di vita e "i richiami continui ad una intelligenza del corpo", con il ricordo della madre, dei figli, la "piccola" soprattutto, la moglie sempre accanto, gli amici più o meno occasionali. Chi ha percorso con i suoi passi i lunghi chilometri della maratona apprezzerà questo racconto, ma anche coloro che si sono accontentati di gare meno impegnative, coloro poi che credono che il flusso vitale che scorre nel nostro corpo sia da ascoltare con venerazione e profonda umiltà. È questo flusso che, se ben mantenuto, consente performance di eccellenza non solo nello sport. Prefazione di Riccardo Marco Scognamiglio.