La penisola reca, tracce profonde del suo rapporto col mondo musulmano (tanto arabo quanto turco), tracce perlopiù nascoste: la nostra ricerca comincerà da Palermo, per poi proseguire nelle terre di Campania, Puglia e Sicilia e arrivare sino a Venezia, la porta d'Oriente. Ci imbatteremo in una ricchissima "mescolanza mediterranea" - fatta di uomini, donne, viaggiatori, mercanti, ma anche di oggetti, spezie, cibi, gioielli, tessuti, libri, racconti, lingue, idee - che ha contribuito a forgiare eredità e tradizioni italiane. Un viaggio quasi millenario che non trascura la presenza odierna.
Un libro molto breve, sintetico eppure a suo modo completo. Facile da leggere e molto scorrevole. Perfetto per chi cerca un primissimo approccio sullargomento.
Lautore spazia molto nel tempo, parlando dei contati con il mondo islamico, linfluenza di questultimo sulla Sicilia e sulla penisola e la considerazione che si aveva delloriente in occidente attraverso le epoche. Infatti, per fare un esempio, oltre agli arabi in generale, sono trattati in modo tuttaltro che secondario anche i turchi ottomani.
Inoltre non mancano piccoli accenni in cui vediamo certi aspetti di questa realtà dal punto di vista del Levante, diciamo i rapporti tra oriente e occidente nelle due direzioni.
Lapproccio dellautore non si limita poi alla sola storia.
La storia dellarte, linfluenza architettonica, vista da un punto dosservazione contemporaneo, quella culturale, sono argomenti a dir poco fondamentali in questo breve testo.
Come ho già detto non è particolarmente approfondito, però ha un raggio dazione piuttosto ampio ed è ricco di curiosità capaci di suscitare un grande interesse, come il Chiostro del Paradiso.
Ho notato giusto un paio di errori. Forse sbaglio, ma credevo che i cristiani avessero riconquistato Toledo nel 1085 e non nel 1087. E, però questo deve essere un errore di stampa, i normanni entrarono in Sicilia attorno al 1060 non al 1160.
Oltre a tutto ciò, al di là quanto i sovrani dellepoca concepissero o no il nostro concetto di tolleranza (da questo potrebbe derivare tuttaltro discorso), Federico II combatte e deportò in Puglia quei mussulmani che si ribellarono in Sicilia non in quanto mussulmani ma in quanto ribelli (con cui alla fine tra laltro fu anche abbastanza clemente).
Alessandro - 29/01/2019 20:54