Milano, Essen, Colonia, Mosca. Potrebbe sembrare un paradosso: un libro su un 'paesaggista' ha come protagonista la città. Ma questo, oltre che riflettere gli specifici interessi, le attitudini e le passioni di un 'paesaggista composito' come Andreas Kipar, rispecchia in verità l'articolata situazione teorica della cultura del paesaggio attuale. E ciò ha a che fare anche con quella sorta di 'nouvelle vague' che la progettazione di paesaggio ha conosciuto in questi ultimi decenni.