«Avevo più o meno tre anni quando, possedendo appena l'uso della parola, comunicai con solennità ai miei che da grande avrei fatto il veterinario. Gli unici a non sorprendersene furono i miei protetti, che individuarono subito in me il porto sicuro dalle intemperie della loro vita randagia.» Ci sono passioni a cui non ci si può sottrarre e Monica, che sin da bambina è una calamita vivente per gli animali in difficoltà di ogni tipo, dai pipistrelli, ai cani, ai passerotti, se ne accorge presto. Finché un giorno, ormai adulta, incontra un paziente speciale. Sul tavolo operatorio della clinica veterinaria che dirige a Oristano insieme al marito arriva una piccola randagia malridotta. È una pitbull ma è quasi irriconoscibile: a causa di un laccio di nylon troppo stretto attorno al collo, la testa le si è gonfiata a dismisura, dandole l'aspetto grottesco di un cartone animato. Negli anni Monica ha curato centinaia di «rottami», come lei stessa li definisce: animali abbandonati, maltrattati, torturati. Eppure non ha mai visto niente di simile. Per esorcizzare la violenza di cui la cagnetta è stata vittima la battezza Palla, la opera e decide di condividere la sua storia con quante più persone possibile. Affida il racconto alla pagina Facebook della clinica e, mentre Palla guarisce e diventa la sua ombra inseparabile, il numero di persone che seguono la loro storia cresce innescando una valanga di solidarietà. Monica decide di intitolare al suo cane una onlus e inizia così o meglio, continua una incredibile avventura in difesa di tutte le creature, grandi e piccole. Queste pagine raccontano la storia vera di Monica e dei suoi «rottami»: cani, gatti, volpi, ricci, daini, perfino fenicotteri e tartarughe marine. Gli animali come noi.