Tra i fondatori del Partito Comunista d'Italia, Antonio Gramsci trascorse gran parte della propria vita politica da recluso, accusato di marxismo e antifascismo. Il 25 aprile 1937, nel giorno in cui sarebbero state sospese le misure di detenzione nei suoi confronti, Gramsci venne colpito da un'emorragia cerebrale, rimanendo semiparalizzato. Morì due giorni dopo, lasciandosi alle spalle un numero di quesiti irrisolti e testimonianze contraddittorie, approfondite in questo saggio storico per restituire un quadro il più chiaro possibile degli intrecci che fecero da catalizzatori per la sua dipartita. -