Il testo si propone di fornire un piccolo contributo al dibattito sul liceo classico e, soprattutto e più in generale, sull'importanza della cultura classico-umanistica nel contesto di una modernità che non di rado, e a torto, si dice convinta non esservi spazio per materie quali latino, greco, storia eccetera. Il dibattito, che riguarda persino la qualità della nostra democrazia, risente delle retoriche moraleggianti, nostalgiche e inefficaci, espresse da parte di non pochi difensori del liceo classico, i quali finiscono per prestare il fianco a facili critiche, mosse da coloro che il liceo classico vorrebbero persino fosse abolito. Idea, quest'ultima, che si fonda tra l'altro su una falsa percezione riguardo alla natura degli studi classico-umanistici (nonché sull'equivoco di una presunta contrapposizione tra sapere umanistico e scientifico) e di quale sia il loro ruolo, in realtà assolutamente cruciale, proprio nell'era digitale e globalizzata.