Nel Dopoguerra, un'Italia sofferente spingeva i propri figli all'estero, in paesi lontani: una generazione di italiani emigranti, pronti al sacrificio per un futuro migliore. Fino ai primi anni Settanta furono oltre 200.000 gli Italiani che emigrarono in Australia, il "nuovissimo" continente, lontano e sconosciuto ma pieno di speranze. Lunghi viaggi in nave, matrimoni "a distanza", pesanti lavori nell'outback australiano furono solo alcune delle tappe percorse dai nostri connazionali per cercare di raggiungere l'agognato benessere. La opera di ispirazione autobiografica di Luciana Pezza narra una storia di emigranti di origine marchigiana, tra il coraggio della partenza e la nostalgia del ritorno: le voci narranti sono quelle della stessa autrice, quando era bambina, e del padre Sante, a cui toccherà fare un triste bilancio di tante tribolazioni. Uno sguardo verso un passato che molti, anche indirettamente, hanno vissuto, ma che pochi ricordano. Un libro in cui viene data voce, tra momenti poetici e umoristici, a una generazione di Italiani dimenticati.