Io, uno tra tanti, ho tracciato un solco indelebile nella ruota del tempo. Poche altre parole e, comunque, grazie a tutti per avermi, così, dopo tutto, marmorizzato per l'eternità. E ancora un saluto a tutti voi, amici perduti o dispersi. Incontrati o scontrati nel cerchio magico di fuoco che, come un dardo, ha trafitto il destino mio e di quest'Italia. Italia, amata sirena al vento dello Zefiro, scogliera limacciosa, radura polverosa, urbanità nascosta, mia Patria, mia sostanza. Molti, tanti, diranno male più che bene di me stesso, ne avranno diritto e legittimità. Ma, obiettivamente, ho lasciato un ricordo indelebile e, maturo, della mia persona, nella proiezione dello spazio che, deformato da uno specchio ustorio, vede riflessa la mia immagine, prima che il nulla si riprenda questo corpo disfatto, pura materia, anima persa. Non ci sarà abbastanza Tempo per dimenticare la Memoria che fu.