Mentre leggo, sono letto. È questa l'esperienza che si può fare aprendo il Vangelo. Benvenuti al ballo della vita lancia una scommessa: questo testo millenario può essere considerato un moderno manuale d'istruzioni per l'uso della vita, che come una danza ti fa fare un passo avanti e due indietro, ti fa incontrare qualcuno che ti pesta i piedi, ma soprattutto ti chiede di lasciarti coinvolgere nel ritmo della musica dell'amore.
Non è un testo teologico né di catechismo. Sono chiacchierate sulla quotidianità profana alla luce di una pagina sacra: riflessioni sul Vangelo della domenica attorno a cui un gruppo di amici si è dato appuntamento settimanale tramite e-mail, innescando un passaparola via web che ha stimolato condivisioni e dibattiti. Una prova che il Vangelo continua ad avere la forza di essere la buona notizia che, sebbene parta da «quel tempo», ti può raggiungere «adesso» e ovunque. Giulio Dellavite attraverso quattro momenti - l'incarnazione di Cristo, la sua vita pubblica, la passione e resurrezione, e infine la vita della Chiesa - ci accompagna nel mistero e nella bellezza dei testi evangelici. Mette in gioco la sua preoccupazione di prete che ogni domenica si trova tra le mani la preziosità di un messaggio da condividere, abbattendo pregiudizi su Dio e sulla Chiesa che troppo spesso impediscono di cogliere lo splendore della verità di Gesù Cristo. Purtroppo a volte le prediche mettono a dura prova la fede di chi le ascolta, ma non si può giudicare Dio dalla balbuzie dei suoi ministri. La ricerca del linguaggio moderno, ricorrendo a citazioni da Sant'Agostino a Shakespeare, da Socrate a Bob Dylan, non aggiunge nulla al prezioso contenuto antico, ma vuole provare ad incuriosire, a stimolare delle domande, a suscitare dubbi di coscienza per ricondurci al Vangelo e riscoprirne il gusto autentico.