Un liceo come tanti in una provincia addormentata, alla fine degli anni Settanta. Tutto procede come deve, tutto è conforme alla norma. Tutto tranne un ragazzo vulcanico che trasforma i temi in pamphlet, le interrogazioni in comizi, la vita in uno sfavillante spettacolo di buffonerie e provocazioni. Anche i suoi amori creano scandalo, non solo perché omoerotici, ma soprattutto perché b. (così viene indicato il protagonista: in questo romanzo si sovvertono e annullano tutte le gerarchie, anche quella delle maiuscole) è allergico a ogni forma di ipocrisia. Quando si innamora di un compagno di classe, il mondo che lo circonda cercherà di domare (o addirittura schiacciare) la sua diversità, riuscendo però solo a rendere ancora più insopprimibile la spinta verso quella forma preziosa di liberazione che è la conquista di un'identità rivendicata. In questo romanzo lirico, ritmato da uno stile elettrico e saettante che lascia senza fiato, un giovanissimo poeta, ricalcando la propria stessa esperienza, ha saputo consegnarci l'affresco di un'adolescenza intransigente, pronta ad affrontare a viso aperto lo sconquasso del sesso, il tradimento degli adulti (con la luminosa eccezione della dolcissima madre single, immagine di un affetto capace di farsi consapevolezza) e la stagione irripetibile degli anni di scuola sempre in bilico tra la meschinità del branco e il miracolo degli amici. Un piccolo classico segreto che vibra della forza, scabra e a tratti indecente, della tenerezza.