L'uomo e la macchina: cervello e software, pensieri e bit, nervi e circuiti. La naturale imperfezione e l'innaturale perfezione. Captcha procede per coppie di opposti, per quadri di vita quotidiana schietti nel denunciare il degrado ambientale e l'incapacità di porvi rimedio, visionari nell'affrescare la realtà del domani e la guerra che verrà. Tramite la precisione dell'incastro formale, Buratto costruisce un macchinoso dedalo di liriche in cui la tecnologia è una presenza che riscrive i dati della natura umana e ne assume i ruoli, rivelandole qualcosa dei suoi limiti e qualcosa della sua unicità. Lo sguardo dell'autore, spietato nel suo fanciullesco cantilenare profezie, è quello di chi sospende il giudizio ma prevede -e teme- l'inevitabile esito dello scontro. Nessuno può sfuggire al proprio destino: la finitezza della carne è un proclama di condanna.