In Cari fanatici il grande scrittore israeliano Amos Oz, come sempre, sia che racconti sia che spieghi, si esprime con una limpidezza unica: leggendo queste pagine è come essere lì ad ascoltare la sua viva voce. "Sono pagine scritte non da uno studioso o da un esperto, ma da un uomo profondamente coinvolto nella realtà di cui si parla", dice lui nella prefazione.
In questo libro Oz sente la necessità di ritornare sul tema del fanatismo con nuove riflessioni che riprendono il discorso rielaborandolo, ampliandolo e aggiornandolo. Il filo conduttore è ancora una volta la disamina del problema, unita a una pacata apologia della moderazione. A prescindere dal tipo di fede e dal contesto in cui il fanatismo (religioso, politico o culturale) si esprime, esso è per Amos Oz il vero nemico del presente.
Accanto a questo tema Oz torna in queste pagine anche sulla situazione del Medio Oriente, in generale, e del conflitto israelo-palestinese più specificatamente. Dopo il primo e più esteso saggio, il libro prosegue con un elogio della diversità come ricchezza – "Tante luci e non una sola" - e infine con un invito a Israele a "liberarsi rapidamente da alcuni suoi sogni" per guardare dritto in faccia la realtà delle cose.
Amos Oz (Gerusalemme, 1939) ha scritto romanzi, saggi e libri per bambini. Attualmente vive nella città israeliana di Arad e insegna letteratura all’Università Ben Gurion del Negev. Ha pubblicato molti libri di successo ed è da molti candidato al Premio Nobel per la Letteratura. Ha vinto i premi Catalunya e Sandro Onofri nel 2004, Principe de Asturias de Las Letras e Fondazione Carical Grinzane Cavour per la Cultura Euromediterranea nel 2007, Primo Levi e Heinrich Heine nel 2008, Salone internazionale del libro nel 2010. I suoi lavori sono tradotti in 41 lingue.