Carlo Acutis (Londra 1991 - Monza 2006) sin da bambino fa da "maestro di fede" ai suoi genitori. Da ragazzo è discepolo di sant'Antonio di Padova e di san Francesco d'Assisi. Da adolescente mantiene la promessa di essere sempre unito a Dio, inneggiando alle sue creature. Carlo partecipa alla messa tutti i giorni, sosta a lungo in adorazione eucaristica «per imparare a vivere con gli altri». Genio informatico. Amava intensamente i poveri, gli exra-comunitari, i fedeli di altre religioni come fossero i depositari della fede cristiana. Il libro contiene due testi inediti ritrovati tra gli appunti di Carlo. Alle sue esequie la chiesa parrocchiale era gremita all'inverosimile, da persone di ogni colore, razza e fede. Tutti suoi amici. Sembrava una festa di popoli. Quel giorno un clochard teneva alto un cartello: «Muore giovane colui che al cielo è caro». Il libro contiene due testi inediti di Carlo. Prefazione di Mirco Zago. Postfazione di Antonia Salzano Acutis.