I casi presentati dall'autore sono del tutto insoliti. In alcuni, in particolare, la "verità" è emersa solo alla fine, con la terza perizia d'ufficio, dopo che erano state sbagliate le altre due. Il lettore estraneo alla materia non può sapere che ben difficilmente un giudice, dopo le contestazioni di una delle parti in causa, autorizza una seconda perizia. E ciò per molteplici ragioni. Nelle vicende esposte, invece, i rispettivi magistrati, dopo avere constatato le stridenti contraddizioni presenti nelle perizie d'ufficio, messe in luce dall'autore, rigettano per ben due volte consecutive le conclusioni alle quali erano giunti i periti che essi stessi avevano nominato, rinnovano l'incarico per la terza volta e lo conferiscono a un nuovo consulente. Quest'ultimo finalmente "comprende" che quei documenti contestati erano falsi e ribalta quanto era stato sostenuto in precedenza dai suoi colleghi. L'autore ha saputo calare le piccole storie in un contesto narrativo più ampio prestando particolare attenzione agli aspetti umani delle vicende.