Visto dal nostro paese, il mondo in cui ci troviamo a vivere è immenso, e a guardarlo tutto insieme fa paura. È un mondo che sta cambiando a velocità inaudita, nel quale irrompono nuovi protagonisti ben più grandi di noi, dove antichi equilibri vengono rotti, gerarchie di potere stravolte all'improvviso, in cui nuovi pericoli incombono, mentre sfide e problemi mai incontrati prima chiedono una soluzione. Se l'Italia non sarà pronta a intuire gli scenari del futuro, se non saprà valutare la direzione del cambiamento, le tendenze di lungo periodo, rischierà di prendere una volta di più le decisioni sbagliate. È già accaduto altre volte: per il provincialismo o la miopia dei suoi dirigenti l'Italia è arrivata impreparata di fronte a grandi svolte, ha perso tempo prezioso rispetto ad altri paesi.
"Invasione" è la parola più usata di questi tempi dai predicatori dell'Apocalisse prossima ventura. Invasione di immigrati clandestini, di prodotti cinesi, di capitali stranieri che ci "colonizzano". Di fronte a ogni cambiamento la paura è legittima. Le grandi novità spaventano, possono nascondere delle incognite. Il riflesso più spontaneo è difendersi. Ma qual è esattamente la natura dei pericoli che ci minacciano? E qual è il modo per "difendersi attaccando", per segnare dei punti, per vincere le sfide, senza accontentarsi semplicemente di limitare i danni?
Un grande imprenditore europeo e il nostro più importante inviato nell'Impero di Cindia rispondono a queste domande offrendoci un punto di vista nuovo e a suo modo rivoluzionario: le scelte da fare non riguardano solo i governi e le classi dirigenti. Riguardano prima di tutto la vita quotidiana di ciascuno di noi, delle famiglie, delle imprese, grandi o piccole che siano.
Siamo noi, uomini e donne di un paese in cerca del proprio futuro, che come tante "punture di spillo" possiamo agire per scuotere un sistema politico e produttivo a volte un po' indolente. Oggi i ragazzi che devono decidere a quale facoltà universitaria iscriversi, o quale lingua straniera studiare, stanno facendo importanti investimenti sul loro futuro: è cruciale che siano bene informati sul mondo che li aspetta, per fare le scommesse giuste. Lo stesso vale nel nostro lavoro, nel nostro impegno civile, nei nostri consumi. Dall'insieme di decisioni decentrate, individuali, che ciascuno di noi compie ogni giorno, possono nascere le centomila punture di spillo capaci di risvegliare il nostro paese e spingerlo a cambiare rotta, mettendolo in grado, ancora una volta, di tornare grande.