"Che bel viso.., peccato" è la frase che più spesso Ileana Argentin si è sentita rivolgere dai suoi interlocutori. Perché sembra quasi un peccato che si possa avere un bel viso, una straordinaria voglia di vivere e una grande autoironia se si è disabili. Oppure si pensa che si debba essere necessariamente buoni o intelligenti proprio perché disabili. In questo libro Ileana Argentin, consigliere delegato per l'Handicap del Comune di Roma, racconta, attraverso un percorso umano e biografico, una storia di impegno e di lotte per il riconoscimento dei diritti delle persone portatrici di handicap fisici o mentali, per l'abbattimento delle barriere architettoniche ma soprattutto di quelle culturali. "Vorrei tanto far capire alla gente che la disabilità è uno status di vita, non una malattia". Così Ileana cerca, con la sua esperienza, di far conoscere l'handicap attraverso se stessa, mettendo la propria biografia al servizio di un autentico compito di mediazione culturale. Con l'obiettivo di sottrarre la condizione del disabile agli atteggiamenti di pietà e compassione, o a quelli di imbarazzo e diffidenza, di chi colloca se stesso nella sfera della "normalità" e l'altro, perché connotato da differenze di qualunque tipo, in quella della "diversità". Senza accorgersi che la diversità tocca tutti, per fortuna.