Da almeno quarant'anni sulla comunità degli operatori culturali e artistici grava un dilemma: da una parte sembra che il riconoscimento pubblico del valore intrinseco delle loro attività diminuisca di giorno in giorno; dall'altra consenso, sostegno e risorse dipendono sempre più dalla loro capacità di documentare possibilmente attraverso numeri il valore strumentale di quelle attività. A esse si attribuiscono infatti una molteplicità di impatti sociali ed economici desiderabili. Il dilemma ha spesso prodotto esiti infelici. Ma non per questo azioni, programmi e attività artistiche e culturali non hanno diritto a essere valutati e apprezzati per i cambiamenti positivi che hanno reso, che rendono e che renderanno possibili. Il libro parla di questo: perché è importante parlare degli impatti della cultura e di come fare per rilevarli e renderne conto con prospettive adeguate, rispondendo al bisogno di risposte semplici e maneggevoli, ma senza mortificare la profondità e la complessità dei fattori in gioco.