"Il più grande capolavoro della letteratura è solo un dizionario fuori posto." (Jean Cocteau, Le Potomak, 1919) Jean Cocteau ha attraversato il Novecento con grazia inusuale e leggerezza incommensurabile, ritrovandosi fatalmente in tutti gli incroci più rilevanti, senza mai diventare istituzionale. Romanziere, drammaturgo, sceneggiatore, cineasta, performer, disegnatore, uomo di moda e costume, autore di articoli, canzoni, testi per il cabaret, ma soprattutto poeta. A questa personalità caleidoscopica che ha attraversato, innovato e plasmato le arti del Novecento, Electa dedica il quinto volume della collana Enciclopedia A-Z, dopo Rodari, Savinio, Steinberg, Woolf. Il volume ripercorre, attraverso 124 lemmi, la libertà, la vita, le arti e l'unicità di Cocteau. Cocteau raccoglie su di sé un'infinità di ruoli in tutte le arti, con una voracità che è già postmoderna, nel tentativo di ridefinire personaggi e identità. Il primo reagente della sua sensibilità è la danza e, subito dopo, la performance. In scena è attore di se stesso, non soltanto un personaggio della sua scrittura scenica, ma il portavoce del suo verbo, la più vera incarnazione di sé, inseguita per tutta la vita. Cocteau A-Z racconta aspetti noti e altri meno frequentati dell'esistenza dell'artista: le corride, il giornalismo, la boxe, a fianco di Panama Al Brown, il teatro, Edith Piaf e Coco Chanel, l'opera, la danza, la provocazione, fino all'assunzione nell'ufficialità, al momento di diventare accademico di Francia, seppur insignito con una favolosa spada ornata di gioielli disegnata da lui stesso e da Cartier. Non si contano le opere, i progetti, le mostre: un vortice creativo che esplode a inizio secolo e si dipana nei decenni successivi. Il volume è arricchito da illustrazioni e fotografie, talvolta rare, per narrare uno dei protagonisti "inevitabili" per definire lo sviluppo delle arti del Novecento.