Il problema della risoluzione del nodo angolare all'incontro tra ali porticate incidenti rappresenta uno degli aspetti più caratteristici e significativi dell'architettura di cortili e chiostri. L'analisi delle soluzioni d'angolo presenti nelle principali fabbriche della Roma del secondo Quattrocento sembra evidenziare come tale questione trovi, in ambito romano, una risposta ricorrente nel rinforzo dell'angolo tramite l'impiego di sostegni con sezione a L, composti dall'aggregazione di elementi diversi o concepiti come pilastri murari. Le forme adottate nei diversi casi, dai pilastri ottagonali della metà secolo fino agli anticheggianti sostegni ad ali ortogonali del tardo Quattrocento, paiono riflettere la varietà degli apporti e degli esiti che caratterizzano la cultura architettonica della Roma del primo Rinascimento e il peculiare dialogo che questa stabilisce con l'antico.