Quando Cara Romero perde il suo posto in fabbrica a causa della Grande Recessione, ha ormai più di cinquant'anni e deve, una volta ancora, ricominciare tutto daccapo. Costretta alla trafila degli uffici di collocamento, in una torrenziale confessione riversa la storia della sua vita su un'anonima consulente del lavoro: le turbolente vicende sentimentali; la nostalgia per la Repubblica Dominicana da cui è fuggita; le relazioni in un condominio newyorkese assediato dalla gentrificazione; la lotta continua per sopravvivere alle difficoltà economiche e alla burocrazia americana. La fiducia in el Obama e nei pastelitos come strumenti per appianare ogni difficoltà e dirimere i conflitti (e quando sembrano non bastare, ci sono sempre le carte e gli oroscopi). I rapporti con la vicina Lulu e la sorella Angela, intensi, litigiosi, indissolubili. E, infine, il tormentato legame con il figlio Fernando, che porta all'estremo il suo viscerale senso materno e la sua capacità di accettare e accogliere l'inconcepibile. Cara si rivela ai nostri occhi come una creatura irresistibile, candida e saggia come può esserlo solo una donna che ha molto sofferto, conservando intatto l'amore per la vita: una combattente che, con l'unica arma di una sapienza antica, ingenua e tutta femminile, tiene miracolosamente la testa a galla nelle acque più tempestose. Senza mai perdere il sorriso.