"...Scrivere del passato è, dunque, impresa ardua. È forse possibile solo alla condizione di saper leggere e fissare nel labile frammento di una qualunque stagione della vita - foss'anche la prima infanzia o la fanciullezza - il vibrare della totalità. Insomma, saper scoprire il significato di un'intera esistenza nel breve, brevissimo tremito di un fuggevole episodio, destinato a deperire e a sparire nelle pieghe del quotidiano. Con questo libro, credo che Giuseppe Vitale abbia vinto la sfida." (Franco Ferrarotti)