Claudio Sala, il Poeta del gol, autentica icona per i tifosi del Toro. Artefice massimo del tricolore granata 1975/76, capitano di quella inimitabile macchina produttrice di gol e spettacolo. Forse, alcuni tifosi di quella magnifica squadra ricordano principalmente le finalizzazioni dei Gemelli del gol Pulici e Graziani, ma senza i rifornimenti del "braccio (anzi del piede) armato" del Poeta, è garantito che i profitti della premiata ditta del gol sarebbero stati molto meno remunerativi, così come quelli del centrocampo che, grazie ai raddoppi sistematici subiti da Claudio, giostrava sempre in superiorità numerica, per tacere poi dei benefici di cui godeva la difesa che, quelle (poche in verità) volte che era in difficoltà riusciva a rifiatare grazie al controllo di palla di Sala, che nascondeva letteralmente il pallone agli avversari. Insomma, non una guest star, ma un attore protagonista, anzi il Protagonista a cui non sono mai stati attribuiti i giusti meriti. Perché quel Toro è stato grande soprattutto grazie a lui e questo lavoro vuole in qualche modo rendere giustizia a uno dei più grandi numeri 7 italiani di ogni epoca.