Accanto alle liriche di robusta affermazione ("Noi amiamo le cose che amiamo per quel che sono") troviamo dialoghi e monologhi che scavano nei rapporti umani con profondità shakespeariana e fulminee incursioni fin nel cuore (sdrammatizzato) della tenebra, come "Disegno, Luoghi e Deserti" e la lirica che dà il titolo alla presente scelta, la più ampia e articolata mai apparsa in Italia. Al testo inglese di settanta poesie e poemetti del miglior Frost si affianca qui la traduzione insieme rigorosa e geniale di Giovanni Giudici, nonché un apparato critico e biografico che fornisce numerose chiavi di lettura e interpretazioni di testi non di rado enigmatici. Chiude il volume un celebre scritto di poetica di Frost, "La figura che una poesia crea", inedito in Italia.