I fatti di Santa Maria Capua Vetere dell'aprile 2020 svelano le condizioni delle carceri italiane che, toccate solo illusoriamente da istanze di diritto con l'emergenza sanitaria, reclamano il valore dell'etica sulla giustizia penitenziaria. Gli autori, un docente di Filosofia nelle carceri e un provveditore penitenziario, dialogano a sostegno di un percorso di formazione innovativo all'interno del sistema penitenziario, richiamando un carcere consapevole dove le regole non siano vuote e repressive e le relazioni non siano cieche e violente. Una prospettiva che emancipa il carcere da "accademia del sospetto" a scuola di libertà .