«Un approccio innovativo a un'idea altrettanto innovativa: tutti noi possiamo creare un ambiente che instilla gioia. Questo libro è una guida inesauribile a tutto ciò che rende bella l'esistenza.» Arianna Huffington Un bar vivace e carino, una graziosa merceria ben fornita, un quartiere con le finestre traboccanti di fiori: luoghi semplici che ci attraggono e ci invitano a tornare, perché trasmettono una sensazione immediata di gioia e vitalità. In che modo? Ingrid Fetell Lee, esperta di design, ha indagato l'impatto psicologico dell'ambiente sul nostro umore, scoprendo relazioni universali che affondano le radici nelle neuroscienze e nella nostra storia primordiale. L'abbondanza di oggetti e di forme, per esempio, crea un rassicurante senso di opulenza e disponibilità di risorse, mentre le stanze ampie ci mettono a nostro agio perché richiamano gli spazi aperti e luminosi della savana, nella quale si sono evoluti i nostri antenati. I colori vivaci trasmettono energia e vigore: e allora perché nelle abitazioni dominano le tinte neutre o pastello? Le forme arrotondate (cerchi, sfere, bolle) sono accoglienti e giocose, al contrario degli spigoli che allertano il nostro istinto di autoprotezione. Facendo tesoro di queste osservazioni, Ingrid Fetell Lee individua gli elementi (colori, forme, texture, composizioni e accostamenti) che trasmettono naturalmente benessere e buonumore, e spiega come utilizzarli per creare un ambiente allegro e motivante. Perché bastano piccoli cambiamenti - in casa, in ufficio, persino nell'armadio - per infondere a oggetti e luoghi ordinari una gioia straordinaria e una felicità contagiosa.
INGRID FETELL LEE, designer, ha conseguito il Master in Industrial Design al Pratt Institute ed è laureata in Scrittura creativa all'università di Princeton. Da oltre dodici anni si occupa di design e branding per conto di aziende come Target, Condé Nast, American Express e Kate Spade. I suoi studi si incentrano sul rapporto tra la progettazione dell'ambiente in cui viviamo e il nostro benessere personale. In qualità di esperta, è apparsa su The New York Times, Wired e Psychology Today.