Tra il risparmio e l'investimento si è creato un diaframma che influisce negativamente sulle prospettive dello sviluppo italiano. La capacità di espansione delle nostre imprese, specie quelle di dimensioni intermedie che racchiudono oggi l'anima migliore del capitalismo imprenditoriale italiano, è limitata dal flusso inadeguato delle risorse finanziarie a disposizione dell'economia reale. Eppure, la via del rilancio delle basi produttive del Paese passa proprio dal rafforzamento del tessuto economico e imprenditoriale che ha permesso al Nord Ovest di svolgere un ruolo di traino per l'intera società italiana. Ciò potrà avvenire soltanto se una quota significativa dell'imponente accumulo di risparmio in possesso delle famiglie italiane verrà posta al servizio di una rinnovata strategia di investimento produttivo. Questo saggio vuol essere una sollecitazione e una forte proposta per ricostituire un circolo virtuoso tra risparmio e investimento allo scopo di valorizzare le risorse imprenditoriali e metterle nelle condizioni di esprimere il loro rilevante potenziale di crescita. In particolare, gli Autori sostengono la necessità di avviare un nuovo schema di cooperazione tra tutte le componenti economiche in grado di vincere lo stallo che troppo lungo ha rallentato l'espansione delle forze produttive. Delineano così un percorso praticabile per il recupero di una sinergia fra tutti gli attori principali del sistema economico. Una strategia per lo sviluppo tale da superare i diaframmi e gli ostacoli che non hanno fin qui garantito alle imprese di disporre a condizioni vantaggiose dei capitali di cui hanno bisogno per crescere e ai risparmiatori una remunerazione adeguata e sicura.