Si può guadagnare - e molto - senza fare nulla, semplicemente essendo sé stessi: era questo il messaggio che Chiara Ferragni ci inviava ogni giorno da un red carpet, dalla poltrona in prima classe di un volo, dalla stanza di un hotel a sette stelle, dal suo superattico in un grattacielo di Milano. Era necessario che qualcuno si facesse carico di fermare questa inaudita e in certo senso rivoluzionaria filosofia di vita. Mentre le Kardashian continuano a fare affari e a macinare follower nell'America protestante, nella cattolica Italia è il moralismo burocratico che si è assunto l'onere di dire basta. Il gioco sembra farsi duro mentre dai social e dai media tradizionali esonda il peggio della società incivile. I commenti che capita di leggere sotto i post di Chiara Ferragni in questi ultimi mesi sono alimentati da un odio che sembra aver preso la rincorsa. Un odio covato per anni e finalmente legittimato a esplodere dalla crisi dell'oggetto d'amore. Fanno rabbrividire questi commenti e allo stesso tempo ci ricordano che il problema non è l'odio, ma proprio il suo contrario: l'amore incondizionato. Se siamo in grado di provare questo tipo d'amore, quasi certamente saremo capaci di odiare con la stessa intensità.