Con un saggio introduttivo su Dante e la Divina Commedia rivisto e arricchito di preziose annotazioni, Salvatore La Moglie, anche questa volta, offre una lettura innovativa facendo del Purgatorio una seconda parte del romanzo decisamente avvincente perché così non si era mai letta prima. Anche nel Purgatorio, come nella Commedia in generale, gli esemplari peccatori passati in rassegna sono quelli, eterni, del sistema, delle élites, delle classi dirigenti soprattutto della politica e della Chiesa che, alla fine della loro vita, si sono pentiti sinceramente delle loro imperdonabili colpe e Dio, nella sua infinita misericordia e nel suo infinito amore, li ha perdonati e destinati a salvezza. Se qualcuno pensa che la politica sia presente soltanto nell'Inferno si sbaglia, perché c'è anche nel Purgatorio e tanti sono i canti-capitoli in cui Dante si serve dei suoi personaggi per lanciare i suoi urli-j'accuse-denunce contro la corruzione e le degenerazioni, a tutti i livelli, delle classi dominanti, con la Chiesa indicata come imputata numero uno, come la fonte principale del male e dei guasti che affliggono non solo l'Italia ma il mondo intero.