Sempre più larghe si dimostrano le ricerche e le acquisizioni relative in generale alla documentazione riguardante naturalisti e scienziati inquisiti o censurati (resa disponibile dall' apertura dell'Archivio della Congregazione per la Dottrina della Fede), e alla individuazione dei criteri e dei metodi che quegli uffici adottarono e seguirono, come intorno a singoli casi di inquisizione e censura riguardanti filosofi e dottrine filosofiche rilevanti, da Cardano a Cremonini, da Francesco Giorgio Veneto a Bernardino Telesio, da Francesco Patrizi a Michel de Montaigne, da Francesco Bacone a Galileo e all'ambiente linceo, da Descartes e dalla diffusione del cartesianismo e del nuovo corpuscolarismo, a Spinoza, Malebranche, John Locke e Giambattista Vico.
L'azione della Chiesa cattolica sul punto, o meglio quella dei suoi diversi esponenti e uffici, di volta in volta impegnati sul fronte (pontefici, concili, congregazioni centrali, nunzi, vescovi, ordini religiosi, censori e inquisitori periferici), quanto fu organica, coerente, efficace, e quale sviluppo storico conobbe, attraverso quali permanenze, e quali oscillazioni o discontinuità?
A questa domanda si potrà offrire qui una risposta parziale, dal punto di vista costituito dai casi che si è scelto di riprendere in mano; mentre sempre più significativo appare il problema della evoluzione della disciplina che la Chiesa ha cercato di imporre alla discussione filosofica tra Medio Evo e Controriforma.