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Dell'arte della guerra è un'opera di Niccolò Machiavelli scritta tra il 1519 e il 1520 e pubblicata l'anno seguente. Benché si tratti dell'unico lavoro storico-politico dell'autore pubblicato mentre questi era ancora in vita, è un libro meno letto e conosciuto del Principe o dei Discorsi, editi soltanto postumi.
L'opera, in forma di dialogo, è scritta con lo scopo, dichiarato in principio da Fabrizio Colonna (alter ego dello stesso Machiavelli):
«di onorare e premiare le virtù, non dispregiare la povertà, stimare i modi e gli ordini della disciplina militare, costringere i cittadini ad amare l'uno l'altro, a vivere sanza sètte, a stimare meno il privato che il pubblico»
Struttura
Dell'arte della guerra è diviso in sette libri preceduti da un proemio e composti da una serie di dialoghi tra Cosimo Rucellai, un amico di Machiavelli morto in giovane età, e Fabrizio Colonna, con altri patrizi e membri della recente Repubblica fiorentina. Quest'opera è dedicata a Lorenzo di Filippo Strozzi, patrizio fiorentino.
Fabrizio è affascinato dalle legioni romane dell'inizio della Repubblica e sostiene fortemente la possibilità di adattare quello stesso sistema alla Firenze rinascimentale.
Fabrizio domina le discussione con la sua conoscenza e saggezza. Gli altri personaggi fanno da semplici contraltari. I dialoghi, quindi, spesso si risolvono in monologhi di Fabrizio che indica come un esercito dovrebbe essere formato, allenato e organizzato.
Circa l'autore
Niccolò di Bernardo dei Machiavelli (3 maggio 1469 - 21 giugno 1527) era un filosofo politico italiano, musicista, poeta e drammaturgo comico romantico. È una figura del Rinascimento italiano e una figura centrale della sua componente politica, più nota per i suoi trattati sulla teoria politica realista (Il Principe) da un lato e il repubblicanesimo (Discourses on Livy) dall'altro. Altra grande opera dello stesso autore:
Il principe (1513)