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Edoardo Persico fu uno dei massimi critici dell'architettura razionalista. Nato a Napoli nel 1900, si trasferì giovanissimo a Torino dove ebbe alterne vicende: operaio alla FIAT, direttore editoriale di una piccola casa editrice, nume tutelare del Gruppo dei Sei. La notte gli capitava di dormire sulle panchine dei parchi. Arrivato a Milano, divenne condirettore dell'emblematica rivista di architettura "Casabella" e pur avendo scritto pochi articoli fu un vero e proprio faro nella vita artistica e intellettuale italiana. L'11 gennaio 1936, in pieno fascismo, fu trovato morto nel bagno della sua abitazione. Era stato stroncato da un infarto o era stato ucciso, come sussurravano alcuni dei suoi amici? E in questo caso, era un assassinio politico o un delitto passionale? Andrea Camilleri conduce un'indagine in prima persona e con il suo intuito di grande narratore arriva a una soluzione che non si potrà più ignorare.
La nostra recensione
Un intrigante "cold case" per Camilleri, attraverso la riscoperta di un personaggio dai risvolti misteriosi. Edoardo Persico, nato a Napoli nel 1900, assurto, dopo aver fatto vari mestieri, alla fama di critico d'arte e scopritore di talenti, da Fontana a Carrà, morì improvvisamente nella sua casa di Milano nel 1936. La sua fine fu attribuita a cause naturali, ma quella conclusione affrettata non convinse chi gli stava vicino, e furono subito avanzati dei dubbi. Su quella morte, e sulla personalità di Persico, Camilleri ha condotto un'indagine da par suo, giungendo a una conclusione imprevedibile, basata ovviamente su ipotesi, ma circostanziata e convincente.
Lo stesso Persico fu sempre molto reticente nel raccontarsi, e all'avvento del fascismo suscitò diffidenza per i suoi articoli sulla rivista "Casabella" in cui propugnava un'architettura d'avanguardia. Nella sua scomparsa, secondo lo scrittore siciliano, fu determinante il movente politico, anche se diverso da quello che i suoi stessi amici potevano indovinare.
Daniela Pizzagalli
Andrea Camilleri è nato a Porto Empedocle (Agrigento) il 6 settembre 1925. Per tutta la sua vita, nonostante il suo grande attaccamento con la Sicilia, vivrà a Roma, dove muore il 17 luglio 2019.
Frequenta il liceo classico Empedocle di Agrigento senza conseguire la maturità poiché nel maggio del 1943 con lo sbarco in Sicilia delle forze alleate fu deciso di non svolgere gli esami e che sarebbe valso il solo scrutinio.
Il periodo della guerra è ricordato da Camilleri attraverso aneddoti che &