Descrizione attenta e sincera della nostra Isola, il testo, d'indiscutibile valore storico, fa rivivere al lettore l'atmosfera della Sardegna del '700 vista attraverso gli occhi di uno sconosciuto, l'Anonimo piemontese. A rendere originale l'opera contribuisce l'onestà dell'autore nel trattare la questione della reciproca difficoltà di intendersi tra sardi e piemontesi. La diffidenza e la paura dell'altro infatti non viene più imputata all'insularità e all'avarizia di notizie dei sardi, ma anche all'insensibilità e al disinteresse dei piemontesi nel voler comprendere l'Isola. A questa lucida riflessione si affianca poi un'interessante descrizione della terra sarda, dei suoi prodotti e dei suoi particolari ordinamenti e istituzioni, che rendono la sua storia fortemente caratterizzata.