Diario di bordo della rosa è la storia dell'artigiano Ghienio Coos, che di mestiere costruisce bare. Così come faceva suo padre. Così come faceva suo nonno. Intellettuale ed erotomane, vive a Planvischis, paese immaginario di un migliaio di abitanti del Friuli più rurale fatto di capannoni, campi di gran turco, pannocchie, stalle, erba medica. Ma "Diario di bordo della rosa" è anche il romanzo-rivelazione di Flavio Santi, uno degli autori più colti e talentuosi attivi oggi in Italia. Scritto tra i 19 e i 25 anni, venne pubblicato nel 1999 da peQuod con un risvolto di Michele Mari, che parlava di una prosa che "esplode per saturazione o implode per straniamento". E fu salutato da un grande successo critico. Torna oggi impreziosito da quattro lettere inedite che Gesualdo Bufalino, Aldo Busi, Vincenzo Consolo ed Enzo Siciliano indirizzarono all'autore, testimoniando così come il suo percorso fu da subito sotto l'attenzione dei più importanti intellettuali italiani. A queste si aggiunge l'originale del testo di Michele Mari, e inoltre un'introduzione a firma di Marco Drago, che fu complice della prima edizione e lo è di questa. A completare questa riproposta, "Diario di bordo della rosa" torna corredato dalla sua versione francese, intitolata Journal de bord de la rose nella traduzione di Salvatore La Tona e Stéphane Comt.