Redatto probabilmente intorno al 1549, il Discorso della servitù volontaria è un'opera che trabocca di una trascinante carica libertaria. Il breve trattato di Étienne de la Boétie è stato utilizzato nel corso dei secoli per criticare regimi tra loro molto diversi, testimoniando così di conservare la sua validità in ogni tempo, compreso l'attuale. La Boétie si scaglia contro la tirannia in sé, indipendentemente dalle forme storiche che essa assume, travalicando in tal modo secoli e confini. La servitù viene spesso accettata dai sottomessi. La Boétie critica la concezione classica della filosofia politica che considera le catene della servitù unidirezionali, e dunque il problema posto da questa semplicisticamente risolvibile attraverso la rottura delle catene stesse. Accanto al naturale e innato desiderio di libertà, germoglia negli uomini anche un oscuro desiderio di servire. Un desiderio che occorre combattere per costruire una società di uguali e abolire la dominazione.
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