Per sfuggire ai fascisti ungheresi il piccolo Gamaliele si è affidato a Ilonka, una ragazza cattolica, voluttuosa cantante di cabaret, che lo ha nascosto e protetto dalle persecuzioni naziste. Ora è un uomo maturo, e vive a New York, sempre innamorato delle parole e delle donne: Colette, che ha sposato a Parigi, e poi Esther, selvatica e leggera, ed Ève, il suo primo amore, un sogno incastonato nel reale... La sua è la vita di un rifugiato, fatta di incontri e abbandoni, di continue partenze e umilianti burocrazie. È un profugo che cerca la compagnia di altri uomini senza radici come lui e forse come tutti noi, ormai, ma anche come Adamo ed Eva, cacciati dal Giardino dell'Eden. Ha quattro amici, scampati come lui agli orrori della storia: Bolek, sopravvissuto al ghetto, Diégo, eroe della guerra di Spagna, Iasha, che ha resistito alle purghe staliniste, Gad, che ora lavora per il Mossad. Con loro condivide la solidarietà dei rifugiati ma anche momenti di allegria rumorosa. Finché a Gamaliele non arriva la notizia che in un ospedale cercano un traduttore: hanno ricoverato una donna, una ungherese senza identità, con cui non riescono a comunicare. Potrebbe essere Ilonka, di cui da tempo ha perso le tracce: in ogni caso, questo incontro richiama la memoria del passato, che torna come un incubo. Gamaliele porta in sé tutta la nostalgia e la lucidità, il disincanto e la speranza dei grandi personaggi di Elie Wiesel. Fondendo memoria e invenzione, Dopo la notte approfondisce i temi chiave della narrativa dello scrittore e Premio Nobel per la Pace: l'assenza e la ricerca di una patria, l'imperativo e il fascino del nomadismo, la lotta incessante tra l'oblio e la memoria, tra il dubbio e la fede. Senza smettere di interrogarsi sulla terribile domanda che ossessiona la nostra epoca: come ricominciare, dopo aver attraversato l'orrore, dopo averlo subito sulla propria pelle?