Il francescano scozzese Duns Scoto insegna a Parigi e Oxford trent'anni dopo la morte di Tommaso e lavora, pur partendo dalla Scolastica, per andare oltre la Scolastica stessa, già messa in questione dalla temperie universitaria ed ecclesiastica del tempo. È forse lo spirito francescano che porta Duns Scoto da premesse aristoteliche a conclusioni anti-aristoteliche sul primato della libera volontà rispetto alla conoscenza, con la piena fiducia nell'amore di Dio per l'uomo. Gilson, che con "Il Tomismo" realizza la sua opera capitale, compagna di una vita, si impiega faticosamente a studiare Duns Scoto, il "Dottor sottile", e realizza un lavoro magistrale, che è ancora oggi da considerarsi insuperato.