Quarantadue poesie di spunto autobiografico e di riflessione sull'impazzimento della nostra società.
L'effimero ci governa, ci illude, nasconde quello che di profondo e solido abita in ognuno.
Tanti argomenti familiari, d'amore e sociali rappresentati con parola leggera, a volte rimata, infiocchettata con semplicità; una parola, essa stessa, inconcludente, effimera.
Un modo diverso per esprimere la nostalgia di chi ci ha lasciato, il rimpianto per le occasioni mancate, la passione, la malattia, la violenza sulle donne, la violenza delle donne, il viaggio, il tempo sprecato nella precarietà dei rapporti, la solitudine delle happy hours, di un'esistenza modaiola, quella dei ritocchi estetici, di Facebook, dell'iPhone.