Il filo conduttore del saggio è nel tentativo di mettere a fuoco alcune strutture eidetiche che siglano i nuovi processi della conoscenza nel presente tecnocratico, perché tali processi oggi abbiano esiti peculiari e assolutamente inediti sul fronte dell'etica. Un primo tentativo è stato nel chiarire lo spazio concettuale ed il funzionamento di alcuni fenomeni cruciali: mente, cervello, intelligenza, coscienza, conoscenza. Si tratta di parole chiave del discorso intorno all'apprendimento e alla formazione del cittadino postmoderno, nonché delle più recenti retoriche sulle nuove esigenze formative del mercato del lavoro. Ho cercato di chiarire i confini della nozione di valore e di esplorarne le implicazioni educative, in quanto categoria generale di giudizio del e sul mondo contemporaneo. Ritengo che la dimensione pragmatica di tale ambito concettuale sia, ad un tempo, una risorsa ed un limite, perché se l'attenzione al risultato - "a che cosa serve?" - è indispensabile per ottenere, appunto, un buon risultato, la tensione alla gratuità alimenta il sentimento della solidarietà che, a mio avviso, è il principio ontologico dell'etica come dell'epistemologia.