Il volume ricostruisce la vicenda del concorso internazionale per il museo di antichità egizie del Cairo il cui bando, pubblicato 18 luglio 1894 nel Journal Officiel del governo egiziano, prevedeva che la competizione fosse aperta agli architetti di tutte le nazionalità. La decisione di dotare Il Cairo di un nuovo museo, destinato a ospitare le collezioni di antichità conservate nel vecchio e inadeguato museo di Giza, era stata presa dal Governo egiziano fin dal 7 maggio dello stesso anno. Entro il primo marzo 1895 al Ministero dei Lavori Pubblici pervengono circa cento progetti in gran parte dall'Italia e, in numero minore, dalla Francia, dall'Inghilterra, dall'impero austro-ungarico, dalla Germania, dal Nord America, dallo stesso Egitto, dalla Bosnia, dall'Olanda, dalla Grecia, da Malta e dalla Siria. Il 20 marzo la commissione giudicatrice conclude i lavori senza attendere l'arrivo del componente italiano Ernesto Basile, e assegna i premi ex-aequo e le menzioni ad architetti francesi. Lo straordinario successo registrato dai francesi attirerà critiche sull'operato della giuria e alimenterà accese polemiche. Il rinvenimento di documenti inediti - riprodotti nell'appendice - ha portato all'individuazione della maggior parte dei concorrenti, dei quali finora si ignorava l'identità. Il corpus documentario include alcune corrispondenze, le relazioni di alcuni progetti di architetti italiani, articoli di quotidiani non reperibili in Italia, come la testata italoegiziana «L'Imparziale».