In una fase storica di rapidi e continui mutamenti, manifestazione di una modernità liquida, la crisi politica cui stiamo assistendo non è un fenomeno solo italiano. In tal senso resta vero in generale che i profondi cambiamenti in atto nelle società e nelle democrazie contemporanee debbano essere affrontati d'elezione ripercorrendo i temi classici della sociologia politica e dei partiti, per poi analizzare i fenomeni al centro del dibattito attuale sulla crisi delle forme tradizionali della politica. Ma, come accadde trent'anni fa con Tangentopoli, ai tempi del crollo della Prima Repubblica, la ventata di disaffezione e sfiducia verso i partiti e le istituzioni politiche, così come le stiamo vivendo oggi in Italia, presenta comunque ambiguità e contraddizioni che emergono da un quadro sociale mutato, con specificità non solo dovute alla pandemia da Covid-19 e nemmeno mitigato dalla novità rappresentata da una donna di destra al governo, contrapposta a un'altra sul fronte della minoranza progressista.