Questo libro affronta tre grandi questioni che nascono dagli sviluppi delle neuroscienze e che pongono a noi tutti fondamentali domande di tipo filosofico, morale e giuridico. La prima riguarda gli stati vegetativi, il cui caso emblematico è rappresentato da Eluana Englaro; la seconda le malattie neurodegenerative e i problemi che ne derivano, legati all'identità personale e alla percezione di sé, ma anche alle possibilità di cura tramite le cellule staminali; la terza affronta i problemi più specificamente filosofici legati all'idea, oggi largamente rimessa in discussione, che noi siamo il nostro cervello e ai problemi etici e giuridici che si pongono nel momento in cui la nostra identità e autonomia personale vengono meno. Si può davvero parlare nel caso degli stati vegetativi (SVP) di una totale assenza di coscienza e di attività elettrica a livello corticale? Gli studi degli ultimi anni sembrano dimostrare il contrario e come la situazione sia molto più complessa, al punto che è stata introdotta una nuova categoria diagnostica, quella del "minimally conscious state" (MCS). Ciò determina naturalmente delle conseguenze sia in rapporto a ciò che riteniamo moralmente o giuridicamente appropriato fare rispetto a questi pazienti, sia in rapporto alla definizione di morte, al punto di mettere in discussione la stessa diagnosi di morte cerebrale