La lucana Tricarico, in cui nel dopoguerra il sentimento religioso popolare convive con la lotta di classe. I boschi della Bassa Sassonia, in cui i riti stregoneschi occupano il vuoto lasciato dalla fine del nazismo. Stoccolma, in cui la sera di Capodanno del 1956 migliaia di adolescenti scendono in piazza vestiti di teschi e iscrizioni cabalistiche, trascinati da un furore e una violenza ancestrali. La Russia post-stalinista, in cui gli operai invocano la necessità di vere e proprie "cerimonie sovietiche" per superare quelle cristiane. In questa raccolta di saggi, da lui personalmente curata e ordinata, Ernesto De Martino indaga il carattere dell'esperienza religiosa che da sempre attraversa e plasma le civiltà: una meticolosa analisi delle profonde motivazioni esistenziali che spingono il singolo a costruire un legame con il trascendente nelle sue diverse espressioni storiche e culturali; un viaggio nella nostra inesauribile "fame di simboli", che esplora il valore e il furore della spiritualità come radice del tessuto sociale e dei percorsi individuali, dalle scienze alle arti, dalla musica al costume.